175 research outputs found

    I piani settoriali a scala urbana

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    Il contributo propone un focus su alcuni strumenti di settore che affrontano specifiche tematiche alla scala urbana, con particolare riferimento agli strumenti per la tutela della qualità ambientale e per il governo della mobilità. Si evidenziano, in entrambi i casi, le significative interrelazioni tra problematiche ambientali e scelte relative all’evoluzione/trasformazione dei contesti urbani e al governo della mobilità e la conseguente necessità di una più stretta integrazione tra strumenti generali e settoriali, difficilmente conseguibile attraverso il solo coordinamento a posteriori tra strumenti elaborati separatamente e sulla base di approcci settoriali

    A resilience-based approach to enhance the capacity of small villages to cope with intertwined threats: A Case-Study in the Basilicata Region

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    About 70 percent of Italian municipalities that have fewer than 5,000 inhabitants are located in difficult to access mountain areas which are often prone to multiple hazards. As clearly demonstrated by the seismic events that hit Central Italy in 2016, the socio-economic decline of these municipalities is also increasing their vulnerability. Nowadays, small villages represent an important challenge for Italy, because they require significant resources and effective strategies to both break the cycle of decline and promote their economic and social development, while also reducing their vulnerability to natural and climate related hazards. This contribution provides an overview of the initiatives recently launched in Italy in favour of small villages and outlines a methodological path to assess and enhance the overall resilience of these areas, with a focus on a case study area located in the Basilicata Region of Southern Italy

    Mobility Networks And Safety

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    Una riflessione centrale nell’ambito del rapporto mobilità e sicurezza è quella relativa al ruolo che le reti per la mobilità rivestono, o possono rivestire, nel garantire la sicurezza del territorio rispetto a fattori di rischio, naturali o antropici. Già da alcuni anni, accrescere la sicurezza delle comunità insediate ai rischi costituisce uno degli obiettivi prioritari delle strategie volte ad orientare in chiave di sostenibilità lo sviluppo urbano e territoriale. Le reti per la mobilità rivestono, in tale contesto, un ruolo centrale: essenziali supporti alla vita quotidiana delle comunità - da cui dipende in molti casi la salute, il comfort e, più in generale, il benessere socioeconomico - esse rappresentano, da un lato ,elementi esposti e spesso ad elevata vulnerabilità rispetto ai diversi fenomeni calamitosi; dall’altro, attrezzature di importanza strategica per la gestione dell’emergenza, indispensabili per garantire l’accesso e l’esodo dalle aree colpite nella fase dell’immediato post evento. Il danneggiamento o la ridotta funzionalità di tali reti può incrementare, anche significativamente, le perdite di vite umane conseguenti ad un evento calamitoso, oltreché indurre danni economici rilevanti anche su orizzonti temporali di medio-lungo periodo. Inoltre, ampliando il campo di attenzione dalle reti come supporti fisici ai flussi di persone e beni che esse supportano, gli impatti di un evento calamitoso su singoli elementi di tali reti possono indurre eventi secondari anche di grande rilevanza quali, ad esempio, rilasci tossici o esplosioni, dovute a danni sulla rete che coinvolgono mezzi per il trasporto di sostanze pericolose o serbatoi localizzati lungo la rete o all’interno dei nodi della rete di trasporto. Tuttavia, nonostante la riconosciuta centralità delle reti per la mobilità, nel garantire la sicurezza del territorio, le analisi di rischio sono state a lungo incentrate prevalentemente sui manufatti edilizi, focalizzando al più l’attenzione sui danni fisici che un dato evento poteva indurre su singoli elementi della rete stessa. È ancora abbastanza recente la consapevolezza che le reti per la mobilità costituiscono un sistema, caratterizzato da rilevanti connessioni e interdipendenze: sia in quanto ciascun elemento della rete è connesso a tutti gli altri, sia in quanto numerose sono le interdipendenze non solo tra le diverse tipologie di infrastrutture a rete ma anche tra infrastrutture a rete e sistemi urbani. Strade e ferrovie, ad esempio, potrebbero non subire danni diretti in conseguenza di un evento calamitoso ma danni o guasti, anche rilevanti, conseguenti al danneggiamento di altre infrastrutture a rete: da quelle elettriche a quelle fognarie. Analogamente, all’interno di un tessuto urbano, le reti viarie e ferroviarie potrebbero subire perdite di funzionalità a causa di ostruzioni provocate dal crollo, parziale o totale, di manufatti edilizi. In ragione di tali considerazioni, il contributo proposto evidenzia i molteplici aspetti della vulnerabilità delle reti per la mobilità e la loro rilevanza nel concorrere a determinare la vulnerabilità di un sistema urbano o territoriale ad eventi calamitosi. Si propone, quindi, un approfondimento del concetto di vulnerabilità delle reti per la mobilità, evidenziandone gli aspetti finora maggiormente esplorati in ambito scientifico. Infine, viene proposta una riflessione su un comune della Regione Campania caratterizzato da rilevanti problemi idrogeologici e dalla presenza di un impianto industriale a rischio di incidente rilevante. Tale riflessione – frutto di un più ampio studio sviluppato dagli autori nell’ambito del PRIN 2006-2008 dal titolo “Sistemi di allarme precoce: aspetti tecnici, urbanistici e di comunicazione” – evidenzia come le tradizionali analisi di rischio, generalmente incentrate su singoli eventi calamitosi, possono talvolta condurre ad investimenti di potenziamento o adeguamento delle reti per la mobilità che, nati per accrescere la sicurezza del territorio, si traducono, di contro, in un complessivo incremento delle condizioni di vulnerabilità.A key point to explore the relationship between mobility and security is the role of mobility networks for ensuring territorial safety with respect to natural and man-made hazards. For many years, increasing the security of settled communities against hazards has represented one of the main target of the strategies meant to address a sustainable urban and territorial development. Mobility networks play a crucial role in that context. They represent a basic support for the community’s everyday life, on which health, comfort and a large part of economic activities depend; moreover, they represent exposed elements often characterized by high vulnerability to different hazards and, in the meanwhile, strategic equipments for the emergency management. The damage or the reduced functionality of those networks can increase the loss of human lives caused by an hazardous event as well as produce relevant economic damages at medium and long term. Besides, by extending the investigation field from the networks meant as physical supports to the flows of goods along them, the impacts of an hazardous event on such elements can provoke relevant secondary events (toxic releases, explosions and so on). Although the relevance of the mobility networks in assuring territorial safety is at present largely recognized, risk analyses have been long focused on buildings’ vulnerability or, even where they have paid attention to the mobility networks, they mainly stressed the physical damages that a given event could produce to the single elements of such networks. It is still recent the awareness that mobility networks represent a system, characterized by relevant interdependences: either because each element of the network is linked to all the others, or because there are several interdependences not only among the different typologies of network infrastructure, but also among network infrastructure and urban systems. Starting from the above assumptions, this paper points out the several aspects of the vulnerability of mobility networks and their relevance in determining the vulnerability of a territorial or urban system to hazardous events. Therefore, it is suggested an in-depth investigation of the concept of vulnerability of the mobility networks, in order to highlight the aspects mostly analyzed until now. Finally, in the last part of the paper, it is presented a case study in the Campania Region targeted to point out how the traditional risk analyses, usually based on single hazardous events, can sometimes led to invest in the improvement and adjustment of mobility networks which, targeted to increase the security of a territory, on the contrary, produce an increase of the territorial vulnerability. The case study is part of a wider study developed by the authors within the National Project 2006-2008 entitled “Early Warning Systems: technical, urban planning and communication aspects”

    Pedestrian routes and urban requalification: the Montesanto area in Naples

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    Il contributo illustra una proposta progettuale per la riqualificazione di un’area del centro storico di Napoli attraverso la realizzazione di una rete di percorsi a prevalente fruizione pedonale. L’area di studio, il nucleo di Montesanto, è attualmente sede di rilevanti attrezzature urbane e si caratterizza quale nodo primario del trasporto urbano su ferro, punto di smistamento di rilevanti flussi di utenza sia verso il nucleo della città greco-romana sia verso l’area direzionale e il centro monumentale. La proposta progettuale – che si inquadra in un più ampio Piano per la Mobilità Pedonale Protetta nella città storica di Napoli - è volta a favorire la coesistenza, in condizioni di sicurezza, tra flussi pedonali ad elevata intensità e flussi automobilistici (utenza locale e accessibilità di emergenza), oltre che garantire l’innesco di un processo di riqualificazione che, a partire dagli archi e dai nodi della rete pedonale, investa l’area nel suo complesso. Più specificamente, a partire da una approfondita analisi delle caratteristiche di contesto e delle peculiarità dei singoli assi e nodi della rete viaria, la proposta fornisce indirizzi progettuali per la riorganizzazione delle attività e dei flussi lungo la rete viaria e per la conseguente ridefinizione delle caratteristiche spaziali degli elementi inclusi nella rete a prevalente fruizione pedonale.This paper illustrates a project targeted to the recovery of the area of Montesanto, included in the historical city of Naples, through a route network devoted to a prevailing pedestrian use. At present, relevant urban equipments are located in the investigated area; moreover, this area represents one of the main junction of the urban railway network, the shunting point of relevant flows of users either towards the Greek-Roman part of the historical city or towards the directional area and the monumental core. Furthermore, in the above-said area, interventions addressed to the recovery of the Cumana station and of the square in front of the station have been recently carried out. The project proposal – which is part of a wider Plan for Protected Pedestrian Mobility in the historical city of Naples - aims at fostering the co-existence, under security conditions, between high intense pedestrian flows and car flows (local users and emergency accessibility), apart form assuring the implementation of a requalification process which, starting from the pedestrian network, would affect the overall area. In detail the proposal, grounding on in-depth analyses of the features both of the urban context and of the individual roads and squares to be included in the pedestrian network, provides some guidelines for the reorganization of the heterogeneous activities and flows along the network and for the consequent redefinition of its spatial features

    Soft Mobility and Pedestrian Networks in Urban Areas

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    By referring to the wider strategies set up, starting from the middle of the Nineties, by the European cities to promote a sustainable urban mobility and to the more recent concept of soft mobility, which generally includes pedestrian and cycling mobility, this contribution focuses on pedestrian mobility in urban areas, outlining criteria and methods for planning and designing networks of urban public open spaces, such as roads and squares, devoted to an exclusive or prevailing pedestrian use. First of all, the paper analyzes the multiple roles played by roads and squares within the cities: “axes” supporting different mobility flows, including the pedestrian ones, and in the meanwhile urban places in which different activities (commercial activities, meeting, and so on) take place. Grounding on that, the main reasons driving toward an organization of such spaces as urban networks have been outlined. Then, some guidelines and methodological elements, both for planning pedestrian networks and designing their elements taking into account the correspondence between foreseen uses and spatial features of each element, have been provided. Furthermore, the links between the pedestrian networks and the main junctions of other urban mobility networks, as well as between the first ones and the urban contexts have been stressed. Suggested guidelines and methodological elements have been applied and tested both on historical and suburban areas of the city of Naples; nevertheless they represent only a first step towards the setting up of a method for pedestrian networks planning and design in urban areas

    Mobility Network and Safety

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    Mobility network is crucial for ensuring territorial safety with respect to natural and technological hazards. They represent a basic support to community’s everyday life although being exposed elements often characterized by high vulnerability to different hazards and, in the meanwhile, strategic equipments for emergency management. Physical damages or the lack in functioning of those networks may greatly increase the loss of human lives caused by hazardous events as well as produce relevant economic damages at medium and long term. Although the relevance of the mobility networks in assuring territorial safety is at present largely recognized, risk analyses have been long focused on buildings’ vulnerability or, even where they have paid attention to mobility network, they have been mainly focused on the physical damages that a given hazard could may induce on individual elements of such network. It is recent the awareness that mobility network represents a system, characterized by relevant interdependences both among its elements and among network infrastructures and urban systems. Based on these assumptions, this paper points out the heterogeneous aspects of the mobility network vulnerability and their relevance in increasing the overall territorial or urban vulnerability to hazardous events. Therefore, an in-depth investigation of the concept of mobility network vulnerability is provided, in order to highlight the aspects mostly investigated and more recent research perspectives. Finally, a case study in the Campania Region is presented in order to point out how traditional risk analyses, generally referred to individual hazards, can sometimes led to invest in the mobility network improvement or development which, targeted to increase the security of a territory result, on the opposite, in an increase of the territorial vulnerability

    Grandi Eventi e mobilità: gli impatti sulla qualità dell’ambiente urbano

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    Il contributo esamina i principali impatti sulla qualità dell’ambiente urbano connessi ai “Grandi Eventi” e, in particolare, ai “Giochi Olimpici”. Nell’ambito dell’organizzazione di tali eventi, che inevitabilmente comportano rilevanti trasformazioni infrastrutturali nelle città che li ospitano, già da alcuni anni il tema della sostenibilità dei progetti e delle realizzazioni ha assunto un peso rilevante. Nell’ultimo decennio numerosi sono stati gli sforzi compiuti dal Comitato Olimpico Internazionale per assicurare che alle città ospiti sia consegnata una positiva eredità di lungo periodo e, soprattutto, per delineare criteri e linee guida volte ad improntare a criteri di sostenibilità l’organizzazione dei Giochi Olimpici. È evidente che il rischio connesso all’uso strumentale di espressioni come Green Olympics o Sustainable Olympics è piuttosto rilevante ed è a tal fine che in questa sede si esamina attraverso il confronto tra città che hanno ospitato e/o che si apprestano ad ospitare i Giochi e qual è il peso assunto dalle strategie di intervento volte a promuovere una mobilità urbana sostenibile e quali sono gli esiti, reali o presunti, in termini di duraturi miglioramenti della qualità dell’ambiente urbano. Come è noto, infatti, la mobilità urbana, ancora dominata dal trasporto privato su gomma, costituisce uno dei principali detrattori di qualità dell’ambiente urbano, una delle principali cause di “insostenibilità” su cui, già da alcuni anni, sono concentrate strategie, iniziative e progetti di ricerca dell’Unione Europea. Pertanto, sulla base del confronto tra le scelte effettuate e/o previste in alcune città olimpiche, il contributo delinea alcuni indirizzi mirati a ri-orientare gli investimenti infrastrutturali in occasione dei Grandi Eventi verso il perseguimento di una mobilità urbana sostenibile

    Città, mobilità e ambiente nelle strategie e nei progetti di ricerca dell’Unione Europea

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    Il rapporto città, mobilità e ambiente ha assunto nell’ultimo decennio un ruolo centrale nelle strategie, nelle iniziative e nei programmi di ricerca dell’Unione Europea. A fronte del riconoscimento della accessibilità e della qualità ambientale quali elementi chiave per l’acquisizione di vantaggi competitivi, l’Unione Europea ha individuato quale obiettivo prioritario per rispondere alla sfida della competitività in ambito internazionale, la messa a punto di politiche mirate ad accrescere la mobilità riducendone, nel contempo, gli effetti negativi, soprattutto nelle aree urbane. A tal fine, a partire dalla fine degli anni Novanta, l’Europa ha indirizzato i propri sforzi verso l’identificazione di soluzioni innovative per una mobilità urbana sostenibile, promuovendo ricerche e iniziative in settori molteplici, dalle infrastrutture di trasporto alla regolamentazione e gestione del traffico, dai servizi di trasporto pubblico alla pianificazione urbana. I principali documenti prodotti in ambito europeo dal 2000 ad oggi, gli esiti dei programmi di ricerca e gli indirizzi per le future attività di ricerca delineati nel settimo Programma Quadro sottolineano la necessità di superare la settorialità cui è stata a lungo improntata la pianificazione dei trasporti per delineare approcci, pratiche e strumenti, basati su una visione integrata del rapporto città, mobilità e ambiente e orientati ad una più stretta correlazione tra pianificazione dei trasporti e pianificazione urbana e territoriale. Risulta tuttavia ancora debole, nelle strategie e nelle prospettive di ricerca delineate per il prossimo futuro dall’Unione Europea, la consapevolezza che la risoluzione del difficile rapporto città, mobilità e ambiente richiede non solo una maggiore integrazione tra politiche di settore, frutto di un coordinamento tra scelte effettuate sulla base di saperi e competenze ancora troppo distanti, quanto l’effettivo superamento della separazione tra ambiti disciplinari tradizionalmente disgiunti e l’individuazione di nuovi campi di riflessione, nuove professionalità da cui potranno emergere approcci, strumenti e pratiche realmente innovative

    Climate Change Adaptation. Challenges and Opportunities for a Smart Growth

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    Climate change is one of the main environmental issues challenging cities in the 21th century. At present, more than half of the world population lives in cities and the latter are responsible for 60% to 80% of global energy consumption and greenhouse gas (GHG) emissions, which are the main causes of the change in climate conditions. In the meantime, they are seriously threatened by the heterogeneous climate-related phenomena, very often exacerbated by the features of the cities themselves. In the last decade, international and European efforts have been mainly focused on mitigation rather than on adaptation strategies. Europe is one of the world leaders in global mitigation policies, while the issue of adaptation has gained growing importance in the last years. As underlined by the EU Strategy on adaptation to climate change, even though climate change mitigation still remains a priority for the global community, large room has to be devoted to adaptation measures, in order to effectively face the unavoidable impacts and related economic, environmental and social costs of climate change (EC, 2013). Thus, measures for adaptation to climate change are receiving an increasing financial support and a growing number of European countries are implementing national and urban adaptation strategies to deal with the actual and potential climate change impacts. According to the above considerations, this paper explores strengths and weaknesses of current adaptation strategies in European cities. First the main suggestions of the European Community to improve urban adaptation to climate change are examined; then, some recent Adaptation Plans are analyzed, in order to highlight challenges and opportunities arising from the adaptation processes at urban level and to explore the potential of Adaptation Plans to promote a smart growth in the European cities

    Politiche della sosta e qualità dell’ambiente urbano

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    Dai numerosi Documenti dell’Unione Europea emerge con chiarezza che se la mobilità rappresenta indiscutibilmente un elemento propulsore dello sviluppo urbano, le politiche per la mobilità, e in particolare per la mobilità urbana, necessitano di un deciso ri-orientamento al fine di mitigarne i rilevanti costi ambientali. Ad oggi, il dibattito scientifico e le numerose iniziative promosse in sede europea per la definizione di forme di trasporto urbano sostenibile sembrano convergere su un punto: per accrescere la sostenibilità della mobilità urbana è indispensabile ridurre il numero complessivo di auto e incoraggiare l’utilizzo del trasporto pubblico. In tale contesto, qual è il ruolo della sosta, che rappresenta indiscutibilmente una delle componenti chiave di una mobilità urbana prevalentemente affidata all’auto privata? Le scelte in materia di sosta costituiscono, di fatto, un elemento chiave per ridurre la dipendenza dall’auto privata all’interno delle città, oltreché rappresentare un rilevante punto di congiunzione tra politiche di trasporto e politiche di uso del suolo. “Regolando la fornitura di parcheggi disponibili, l’uso dell’auto privata può essere scoraggiato, rafforzando allo stesso tempo l’uso di modalità di trasporto alternative”. In altre parole, la drastica limitazione dell’offerta di sosta costituisce uno dei principali strumenti per liberare le città dal traffico veicolare: “sapendo che a destinazione il parcheggio non è disponibile, si sceglieranno modi alternativi per raggiungerle”. La sosta viene dunque oggi riconosciuta da un lato quale problema cruciale, soprattutto nelle aree centrali delle grandi città in grado, in molti casi, di ridurne significativamente l’attrattività, dall’altro quale fattore strategico per un complessivo ripensamento della mobilità in ambito urbano, quale il metodo più diffusamente e agevolmente accettato per limitare l’uso dell’auto. A fronte di tali considerazioni, questo contributo esplora il complesso rapporto tra politiche della sosta, politiche della mobilità e politiche mirate all’innalzamento della qualità urbana evidenziando, da un lato, la crescente centralità che le politiche per la mobilità hanno assunto ai fini del miglioramento della qualità urbana, dall’altro, la perdurante incoerenza tra politiche della sosta e politiche della mobilità. Infine, sulla base di alcune esperienze innovative in ambito internazionale e dei principali orientamenti che provengono dalla letteratura scientifica, il contributo delinea alcuni indirizzi per ri-orientare le politiche della sosta in ambito urbano, ponendo l’accento su tre esigenze chiave: una più stretta coerenza tra politiche della sosta e politiche per la mobilità; una più efficace gestione della domanda di sosta -specie in alcune aree urbane e per alcune tipologie di sosta- in alternativa a politiche di incremento dell’offerta; una maggiore attenzione all’integrazione tra politiche della mobilità e scelte di assetto del territorio, che condizionano in molti casi in misura rilevante la domanda di sosta
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